Equitalia e le tasse di un bimbo di 10 anni

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O LA TASSA O LA VITA !

Amalia Iudicone di 41 anni si è vista recapitare una cartella esattoriale da parte di Equitalia.
Indovinate a chi era indirizzata?
Al figlio di 10 anni !
Perseguitato da Equitalia da quando ne aveva 2 e andava all’asilo.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, il bimbo avrebbe acquistato un cellulare e sarebbe ‘moroso’ verso la società di telefonia mobile H3G per una serie di fatture mai pagate. Il bimbo, logicamente, non sa nè cosa siano le tasse, nè cosa sia Equitalia e, a malapena, sa cosa vuol dire ‘telefonino’.

Il Fisco, ad oggi, pretende una somma pari a 166,59 euro, tre fatture contestate. Non una cifra esorbitante sia chiaro.
Ma il trucco è proprio nell’importo.
Voi fareste ricorso spendendo il triplo tra avvocati e tempo perso oppure paghereste 166 euro?

Addirittura l’ente esattoriale ha anche inviato un messo a casa della signora che si è mostrato più che sorpreso nel dover notificare una cartella ad un bambino. E pensate le spese che ha dovuto sostenere questa persona per arrivare fino a casa della signora per notificare questa assurda cartella.
Chi pensate che pagherà per quelle spese?
Ma naturalmente noi !

I diritti in Italia sono diventati delle barzellette.
L’articolo 53 della costituzione è ormai cancellato dal comportamento indegno del governo che ci fa pagare la tassa per guardare la TV in bolletta.
Tra poco se non pagheremo cartelle come questa potrebbero staccarci la luce, il gas, l’acqua.

O LA TASSA O LA VITA !

Noi scegliamo la vita. Chiudiamo Equitalia.

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